Nelle comunità montane nel mondo le donne da sempre proteggono l’ambiente e la biodiversità, mantengono le tradizioni e favoriscono lo sviluppo sociale ed economico gestendo le fattorie di montagna o piccole attività imprenditoriali.
Nella Giornata Internazionale della Donna, abbiamo trovato 10 storie di donne il cui amore per le montagne le ha spinte a costruirsi la loro carriera lavorativa in mezzo alle montagne:
Guida Escursionistica e Blogger
Marzia lavora per anni come professionista del marketing fino a che decide di licenziarsi e iscriversi ad un corso di accompagnatore di media montagna delle Guide Alpine della Lombardia. Mentre accompagna quindi in trekking a ogni quota, si dedica al blog Donne di Montagna, con cui organizza trekking al femminile e raccoglie storie di donne.
«È difficile lottare contro gli stereotipi, lottare contro questa cultura. […] Dobbiamo essere forti, non preoccuparci del giudizio degli altri. La nostra futura generazione sarà come noi siamo stati, saranno ancora più consapevoli, emancipati.»
Direttrice Esecutiva della Alaska Avalanche School
Melis ha vissuto e lavorato in Alaska per 20 anni lavorando su neve e ghiacciai come guardia forestale di salvataggio in arrampicata per il Denali National Park e guida alpinistica all’Alaska Mountaineering School; è ora Direttore Esecutivo dell’Alaska Avalanche School. Ha seguito la sua passione per le montagne e l’alpinismo dedicandosi alla sicurezza e salute in outdoor.
«All’inizio della mia carriera di guida alpina, sono stata trattata male dagli uomini che non hanno la mentalità aperta su come uno scalatore esperto dovrebbe essere. […] Mi piacerebbe aver imparato a comportarmi con maggior sicurezza in giovane età.»
Ingegnere Ambientale
Monica è sempre andata in montagna fin da quando era piccola, al punto da farlo diventare il suo luogo di lavoro. È diventata ingegnere dell’Ambiente e del Territorio di Montagna: studia i corsi d’acqua e i distaccamenti delle valanghe, ma soprattutto progetta impianti e aree sciistiche, ha disegnato alcune tra le piste olimpioniche italiane più famose.
«Quando penso a una pista da sci cerco sempre di mantenere le sinuosità dell’ambiente alpino, la connessione con la natura. Preferisco ottimizzare quelle che ci sono senza rompere un ecosistema.»
Docente Universitaria
Patricia è cilena e abita in Patagonia: è arrampicatrice e appassionata di montagna ma soprattutto le è stato offerto un lavoro mai proposto prima ad una donna nel suo paese. Lavora infatti come direttore del corso di Ingegneria di gestione delle spedizioni e dell’ecoturismo e con la specializzazione negli ambienti montani all’Università di San Sebastián.
«In montagna quando le donne entrano in competizione con altre donne, mostrano all’altra donna che lei è più capace, noi siamo terribili. Terribili! Il mio sogno è di continuare a scalare e andare in altre montagne.»
Rifugista
Appassionata di montagna fin da piccola, si è fatta strada nel mondo dell’alpinismo lavorando prima come segretaria del CAI di Roma e rivelandosi poi anche abile arrampicatrice. Dagli anni 2000 ha deciso di prendere in gestione il rifugio Sebastiani, sul Monte Velino, assieme ad una cooperativa di amici e tuttora è questo il suo lavoro in montagna.
«Insomma, ho scelto il mio destino. Spesso consiglio alle altre donne di uscire dagli schemi, di lanciarsi verso l’ignoto. Allo stesso tempo anche gli uomini dovrebbero rompere i loro schemi mentali.»
Guida di Escursioni Sostenibili
Completato il dottorato in Ingegneria Meccanica in Arabia Saudita e aver lavorato con i migliori ricercatori del mondo, la motivazione di Lakshmi per la conservazione dell’ambiente l’ha portata ad entrare nel progetto Green Trails di Indiahikes, con cui organizza trekking ecosostenibili e gestisce progetti di riciclaggio di rifiuti che generi reddito per le comunità locali.
«Si chiede di guardare al problema [dei rifiuti] in una logica completamente diversa. Si chiede a noi di cambiare l’atteggiamento delle persone. Per cambiamento di atteggiamento mi riferisco alle nostre abitudini e le percezioni che abbiamo rispetto al rifiuto. E questo non è semplice. Quanti di noi stanno provando a portare un cambiamento di atteggiamento nelle loro vite?»
Attivista e Scrittrice
Terry è cresciuta nel Great Salt Lake, in Utah, che le ha stimolato l’attenzione sulla protezione della natura nell’America del West. Femminista, attivista ambientale e scrittrice, cerca il silenzio della natura selvaggia per lavorare sui suoi libri dedicati alla giustizia sociale ed ambientale, ecologia, protezione delle terre pubbliche e selvagge e la salute delle donne.
«Essere tutto. Essere completo. La natura selvaggia ci ricorda cosa vuol dire essere umani, a cosa siamo connessi piuttosto che da cosa siamo separati.»
Guida Alpinistica
Originaria delle zone attorno alle montagne dell’Annapurna, Muna ha sempre amato le montagne al punto da combattere contro tutti i pregiudizi e la tradizione per diventare guida escursionistica, insegnante di scalata su roccia e guida alpinistica a Pokhara. Per raggiungere questo obiettivo, il supporto del gruppo Empowering Women of Nepal è stato fondamentale.
«Voglio lasciare un messaggio per le altre donne di montagna: se avete una passione, non arrendetevi mai se volete fare qualcosa. Siamo tutte donne di montagna, che lavorano nelle montagne.»
Casara
Cresciuta nella malga dei genitori in Trentino Alto-Adige, dai 16 anni Irene produce formaggi lavorando il latte delle sue mucche. Dopo la laurea in Scienze e Cultura della Gastronomia e il lavoro in aziende locali ne settore, porta avanti l’attività di famiglia e ha fondato la Scuola Internazionale dei Formaggi di Montagna, dove insegna ad altre donne.
«Faccio formaggio da quando avevo sedici anni. […] È un lavoro duro, ma bisogna sapere che storicamente erano le donne a trasformare il latte».
Artigiana
Jasmin ha trovato la sua strada dedicandosi ad un lavoro artigianale nei suoi luoghi, in Trentino Alto-Adige, Italia. Disegna e costruisce nuovi oggetti dal design innovativo, partendo da una materia prima di scarto: raccoglie le foglie che cadono dagli alberi in autunno, le impasta con resine biologiche e con stampi di legno della zona crea lampade, tavoli, pannelli su misura.
«È che fretta, tempi cittadini, e produzione industriale non fanno per me. […] All’inizio sapevo solo che sarei tornata all’artigianalità, poi un giorno ho visto i miei piedi su un letto di foglie multicolore: avevo trovato la materia prima».