LA SFIDA DI LUCA FOIS ALLE 86 CIME OLTRE I 3000 METRI

Luca Fois è pronto a scrivere una nuova pagina nella storia dell’alpinismo dolomitico. A 40 anni, dopo una lunga carriera nelle Forze Speciali, ha deciso di affrontare una sfida unica: scalare tutte le 86 cime delle Dolomiti sopra i 3000 metri in una sola stagione, in un’unica progressione documentata, quella che lui definisce “one push”.

Un’impresa mai registrata prima d’ora. È vero: alcuni alpinisti hanno già completato la lista delle 86 vette, ma lo hanno fatto nell’arco di molti anni. Il primo a farlo è stato Beppe Ziggiotto, che ha impiegato oltre dieci anni per concludere tutte le salite. Oggi, Ziggiotto sta fornendo un prezioso supporto a Luca, condividendo indicazioni tecniche e conoscenza diretta delle vie, a dimostrazione di quanto la montagna possa unire anche tra generazioni e approcci diversi.

Quello di Fois sarà però il primo tentativo integralmente tracciato e destinato alla registrazione ufficiale come record, nel rispetto dei criteri di documentazione e continuità richiesti da Guinness World Records.

Dalla linea di fuoco alle linee di cresta

La storia di Luca è quella di chi ha scelto di cambiare vita. Dopo vent’anni nelle Forze Armate, ha lasciato l’uniforme per cercare un nuovo equilibrio. Ha trovato nella montagna non solo una nuova sfida, ma un luogo di trasformazione profonda.

Camminare, salire, adattarsi, sopravvivere: sono abilità acquisite sul campo che oggi si riversano in un progetto completamente diverso, ma altrettanto duro e totalizzante. Un nuovo modo di rimettersi in gioco a quarant’anni, dimostrando che non è mai troppo tardi per ripartire.

Una spedizione che è anche comunità

Fois affronterà le 86 cime con un piccolo team a rotazione, formato da ex commilitoni, alpinisti e amici, persone che come lui hanno vissuto un cambiamento e vogliono contribuire a qualcosa di collettivo.

L’obiettivo è rimanere quanto più possibile in quota, concatenando le vette in successione e adattandosi con flessibilità alle condizioni, dormendo in rifugi, bivacchi o anche all’aperto, sempre nel pieno rispetto della montagna e dei suoi ritmi. È una sfida sportiva, certo, ma anche un’esperienza di comunità, solidarietà e amicizia. Perché “86 Dolomites” è anche un modo per dimostrare che chiedere aiuto non è un fallimento, ma un punto di forza. E la risposta, quando ci si espone con sincerità, arriva: dalla comunità civile, da quella militare, dal mondo dell’endurance, dagli amici di sempre e da quelli nuovi.

Un record che lascia traccia

Ogni salita sarà documentata con dati tecnici: tracce GPS, fotografie, dislivelli, vie percorse, tempi, condizioni ambientali, rifugi e bivacchi utilizzati. Tutti questi dati saranno raccolti in un logbook digitale completo e uniforme, pensato per diventare un patrimonio condiviso. Al termine del progetto, l’intera documentazione verrà ceduta all’Associazione Nazionale Alpini, che ha riconosciuto il valore del progetto. L’obiettivo è quello di rendere disponibile questa raccolta a chi vorrà ripercorrere le 86 cime, con una visione unitaria, precisa e aggiornata.

Ad oggi, infatti, non esistono recensioni omogenee e coordinate su tutte le cime oltre i 3000 metri affrontate in un’unica stagione da una sola persona: i dati si trovano spesso frammentati, provenienti da enti e autori diversi, con standard non sempre confrontabili. “86 Dolomites” vuole colmare questo vuoto e offrire un riferimento solido, utile e verificato per le generazioni future di alpinisti, istruttori, militari e appassionati.

Un segnale per chi crede di non potercela fare

“86 Dolomites” vuole essere anche un messaggio per chi si sente bloccato, incastrato in una vita che non sente più sua. Fois lo dice con chiarezza: “A volte basta un progetto concreto per scatenare il cambiamento. Il supporto arriva, se si ha il coraggio di mettersi in cammino. Lo vedo ogni giorno in questo progetto: persone che mi aiutano, che si riconoscono, che credono in una seconda possibilità.”

Non sarà solo un record.

Sarà una nuova possibilità.

Per chi sale, e per chi guarda.


Luca Fois
@the_quiet_italian

DA PIONERI DELL’INNOVAZIONE AL GUINNESS WORLD RECORD CON LUCA FOIS

ASOLO sarà al fianco di Luca Fois e del suo progetto come sponsor ufficiale: le scarpe che saranno utilizzate durante l’impresa sono modelli della collezione internazionale di ASOLO, accuratamente scelte e testate in questi mesi di preparazione fisica e tecnica.


ASOLO è un’azienda leader nel settore della produzione di calzature da montagna. Fondata nel 1975, festeggia quest’anno un traguardo importante, i primi 50 anni di storia, che l’hanno vista protagonista nel suo campo e l’hanno resa una un’azienda nota e riconosciuta a livello internazionale per la qualità, la tecnicità e lo stile dei suoi prodotti. 

Fin dai primi anni, ha introdotto alcune importanti innovazioni nel settore delle calzature outdoor. Nel 1975, ha introdotto il primo modello di scarpe da trekking con combinazione di pelle e tessuto (Cordura) e cinque anni dopo per la prima volta ha lanciato scarpe da montagna foderate con una membrana Gore-Tex, per garantire impermeabilità e traspirabilità, vincendo per quello il premio Compasso d’Oro. 

Infine, nel 1985 Asolo ha lanciato la prima scarpa per alpinisti professionisti con un’unica struttura sagomata in materiali termo-plastici, capace di offrire consistenza, resilienza ma anche leggerezza; il modello AFS 8000, evoluzione di questo prodotto innovativo è tuttora in collezione.

Da trent’anni ASOLO è un’azienda a conduzione famigliare che disegna, produce e vende scarpe da montagna per tutte le esigenze: dall’alpinismo tecnico, alle scalate su ghiaccio, da attività di avvicinamento e ferrata, dal backpacking all’escursionismo tradizionale, dalle camminate leggere all’utilizzo quotidiano.


Sin dai primi contatti con Luca, abbiamo da subito apprezzato la sua determinazione e passione per affrontare un’impresa così ambiziosa ma stimolante allo stesso tempo e abbiamo deciso di appoggiare e seguire l’impresa offrendo il nostro migliore contribuito alla stessa: le scarpe ASOLO. Una sfida sicuramente, ma un progetto ben chiaro e preciso che in Asolo abbiamo ritenuto pienamente in linea con la nostra mission e vocazione di azienda italiana orientata al mondo del trekking e outdoor.

Luca ha scelto alcuni tra i prodotti più tecnici nella produzione di ASOLO per poter affrontare i diversi livelli tecnici della sua impresa. Per il trekking sui sentieri utilizzerà prevalentemente il modello Drifter I EVO GV, uno dei nostri modelli più venduti nella categoria Hiking, mentre per i percorsi e sezioni di alpinismo che incontrerà ha selezionato Eiger XT EVO GV e Alta Via GV, che sono adatti anche all’attività in altitudine e il modello Freney EVO MID LTH GV, semi-ramponabile per ferrate e tratti comunque impegnativi. 

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